Pensa il sentimento, sente il pensiero
Abbiano i tuoi canti nidi sulla terra,
e quando nei cieli s’innalzino a volo
oltre le nubi non si perdano.
Di peso han bisogno, di peso nell’ali;
la colonna di fumo intera svanisce;
la poesia è qualcosa che non è musica,
la pesante solo resta.
Il pensato è, stà certo, il sentito.
Sentimento puro? Chi in questo crede,
del fonte del sentire non è giunto ancora
all’ultima viva vena.
Troppo non ti curare del vestimento;
non di sarto, di scultore è il tuo compito,
non scordare che giammai più bella
se non nuda è l’idea.
Non chi in carne incarna un’anima, tu considera;
è poeta non chi forma dà all’idea,
ma chi dentro la carne anima trova,
dietro la forma trova idea.
Col ciarpame delle formule offusca
A noi la verità la scienza greve;
la denudi con le tue mani, e i tuoi occhi
ne godranno la bellezza.
Linee di nudo tu cerca, chè se pur mediti
D’avvolgerci nel vago della nebbia,
anche la nebbia ha linee e si scolpisce.
Attento, dunque, non le perdere.
Che i tuoi canti siano canti scolpiti,
àncora al fondo nel mentre si impennano;
il linguaggio è pensiero innanzitutto,
pensata è la sua bellezza.
Concretiamo nelle verità dello spirito
Le interiora delle forme transeunti,
sovrana in ogni cosa regni l’idea;
scolpiamo, dunque, la nebbia
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