giovedì 4 dicembre 2008

Credo poetico di Miguel De Unamuno

Pensa il sentimento, sente il pensiero

Abbiano i tuoi canti nidi sulla terra,

e quando nei cieli s’innalzino a volo

oltre le nubi non si perdano.

Di peso han bisogno, di peso nell’ali;

la colonna di fumo intera svanisce;

la poesia è qualcosa che non è musica,

la pesante solo resta.

Il pensato è, stà certo, il sentito.

Sentimento puro? Chi in questo crede,

del fonte del sentire non è giunto ancora

all’ultima viva vena.

Troppo non ti curare del vestimento;

non di sarto, di scultore è il tuo compito,

non scordare che giammai più bella

se non nuda è l’idea.

Non chi in carne incarna un’anima, tu considera;

è poeta non chi forma dà all’idea,

ma chi dentro la carne anima trova,

dietro la forma trova idea.

Col ciarpame delle formule offusca

A noi la verità la scienza greve;

la denudi con le tue mani, e i tuoi occhi

ne godranno la bellezza.


Linee di nudo tu cerca, chè se pur mediti

D’avvolgerci nel vago della nebbia,

anche la nebbia ha linee e si scolpisce.

Attento, dunque, non le perdere.

Che i tuoi canti siano canti scolpiti,

àncora al fondo nel mentre si impennano;

il linguaggio è pensiero innanzitutto,

pensata è la sua bellezza.

Concretiamo nelle verità dello spirito

Le interiora delle forme transeunti,

sovrana in ogni cosa regni l’idea;

scolpiamo, dunque, la nebbia

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