sabato 22 gennaio 2011

raimond panikkar

giovedì 13 gennaio 2011

un pensiero illuminante di Raimond Pannikar

Io non ho avuto un’esperienza di Damasco, non sono caduto da cavallo né ho avuto un’esperienza folgorante.… La vita la si vive… La vita ci è stata data… Siamo talmente abituati a oggettivare che subito ci facciamo eroi o ci confessiamo… Per dirlo in modo più filosofico: il gran mito dell’Occidente è la Storia… Io non scrivo la mia storia, la vivo” (Exodo, 65. 2002).

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il pensiero di Pannikar mi sembra assolutamente cristocentrico, come quello, diverso nella identità cristiana, di I. Illich.
cosa colpisce in Pannikar? il suo pluralismo religioso? l'elogio del relativismo? non credo sia cosi, non credo la sua vita così semplicemente superficiale, mi appare, al contrario,più proiettata verso le vette di una verità che non può dirsi totalmente logica nè totalmente umana e storica.
è chiaro che se ci si allontana dalla tentazione idealista quanto dalla 'chiarezza' storicista, tutto lo scontro ideologico tra civiltà, culture e religioni - lo stesso concetto di appartenenza - non può che apparire limitante dell'autentico umano che 'supera' le idee sull'umano.
per Pannikar, l'ossessione dell'Occidente sembra la Storia, ebbene egli ci invita non a scriverla a non teorizzarla, a non concettualizzarla, ma a viverla, con tutte le contraddizioni possibili.
in fondo, come ci ha insegnato Desmon Tutu, Dio non è cristiano e come ci insegna Pannikar:
Dio non è l'idea di Dio.