venerdì 17 settembre 2010

Mircea Eliade

Mircea Eliade pe vremea studiilor în India

mercoledì 1 settembre 2010

oggi, la scuola

oggi inizia la scuola per i tanti amici e colleghi precari, per una gioventù che si "allaccia, sbanda a povere mete" per colpa di una visione economicistica di ciò che non può essere interpretato del tutto come 'rapporto di lavoro' o come 'spesa pubblica'.

la scuola nel nostro sud è qualcosa di più, è stata per tanti una prima occasione di ingresso nel mondo del lavoro, l'occasione spirituale di mettere alla prova le proprie conoscenze maturate attraverso il rapporto esistenziale con l'alunno, con il nostro passato prossimo che bussa tante volte alle porte dei nostri sogni.

insegnare per la mia generazione ha significato materializzare gli impulsi positivi maturati sui banchi di scuola, ha significato concretizzare una precisa acquisizione del pensiero: FARE MEGLIO DEI NOSTRI INSEGNANTI, FARE DI PIU', UMANIZZARE LA TRASMISSIONE DI CONTENUTI!

come si fa a spiegare questo al governo, a tremonti? come si fa a spiegare che un insegnante precario di 35 anni al quale per un gioco tragico di tagli è venuto meno il contratto a tempo determinato è un uomo svilito, mortificato, ferito... finito?

come si fa a spiegare ad un alunno diversamente abile che il proprio insegnante di sostegno è stato 'eliminato', che le ore da 18 sono passate a 9, che il futuro è ancora più incerto, che lo svantaggio sociale si allarga come un fosso?

come si fa?
....................... forse è impossibile farlo quando le orecchie sono chiuse, quando 'i conti' prendono il sopravvento sui deboli mentre gli sfascisti, gli evasori si permettono il lusso di far studiare i propri figli nelle scuole private.

si scontrano, in fondo, due mondi opposti e nemici, si scontra la civiltà dello studio, del sacrificio, dell'impegno e del progresso sociale e la civiltà del taglio lineare, del risparmio fatto a scapito dei deboli, degli occhi chiusi sulle ferrari, sugli immobili di lusso di gioiellieri, dentisti ed avvocati che dichiarano al fisco redditi assimilabili a quelli del maestro elementare che 'viaggia' su una panda di 15 anni.

.................. di poche cose sono certo quanto del fatto che la collocazione sul 'fronte giusto' costituisca un destino ineluttabile per chi non si arrende alla deriva burocratica e tecnocratica della gestione del 'lavoro' e del 'lavoro insegnante' in particolare: il lavoro non è una merce qualunque e l'insegnamento dei saperi non è una voce del bilancio pubblico da 'snellire' e ridimensionare!

l'insegnamento è la fonte stessa dei saperi ed il suo esercizio è indispensabile al progresso spirituale di una nazione .... il dubbio atroce è che dello sviluppo spirituale non importi granchè ai nostri governanti ..... la materia conta, la solo materia sonante conta, soprattutto quella contenuta nelle solite tasche.