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troppo forte è la vita, troppo pesante la paternità
per non cedere del tutto all'abbraccio d'una felice abitudine;
su questo altare sacro, dunque, immolo la mia poesia, la libertà.
e non sono triste più di tanto ... forse era ora
che la parola cedesse terreno al fiato
che lo spirito s'arrendesse al risucchi del silenzio
e al trapasso.
in fondo, proprio sul fondo molle della mia verità,
mi sono regolato al tempo nuovo come un meccanismo esatto:
e non sono poi così importante, così preciso.
più di me , oltre me, può il futuro e l' (im)possibile salvezza.
e rido, oggi, nel sapere che una goccia d'acqua mi può uccidere
come un sogno assetato mi può riportare a vita,
fuor di controllo
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